PRIMORDIAL - VON DER SEHNSUCHT NACH TRANSFORMATION | PRIMORDIAL - THE LONGING FOR TRANSFORMATION | PRIMORDIALE - IL PROFONDO SENTIRE DOPO LA TRASFORMAZIONE |
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Von Hiltrud Oman | Translated by W. Hübl | Traduzione libera di M. Vidrigh |
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Nach vielen Jahren künstlerischen Schaffens ist Ana MAS in der zweiten Hälfte der 90er Jahre in eine neue Phase ihrer Malerei eingetreten. Ihre Bildräume wirken entstabi-lisierender und desillusionier-ender denn je, und die sich neu zuerkannte Freiheit bringt eine nie dagewesene Eingrenzung und Rückbesinnung mit sich: Eine Verdichtung und Zu-sammenballung auf den Kern des menschlichen Wesens, auf den Ursprung menschlichen Seins. Obschon die Unnachgiebigkeit in der reduktiven Ausführung vorherrscht, geht nichts von der wunderbaren, lebenssprühenden Sinnlichkeit verloren. Die sparsam und spontan kindlich gezeichneten Figuren in archetypischen Modifikationen sind losgelöst von jeglicher Stofflichkeit. | After many years of artistic creativity MAS has arrived at a new stage in her painting in the second half of the 90s. Her paintings leave a more disillusioning and destabilizing impression than ever and the new freedom she has alloted to herself renders limitation and recalling to an extent that has never been here before: compression and con-centration on the essence of human being, on the origin of human existence. Although there is an uncompromising attitude in minimizing, nothing of the wonderful sensuality brimming over with life is lost. The economical and spontaneously childlike painted figures in archetypal modifications are bare of any material substance.
| Ana MAS, dopo molti anni di creazioni artistiche, si è proiettata nella seconda metà degli anni ‘90 in una nuova fase della sua attività pittorica. Il suo ambito tematico si è andato caratterizzando nel tempo acquisendo man mano un proprio valore intrinseco ed una propria stabilità; in certo qual modo si è in tal senso oggettivato ponendosi al di là di un iniziale illusionismo figurativo e trascendendo verso un nuovo, libero sentire. Il tutto seguendo un percorso che non è mai chiuso entro confini aprioristicamente definiti, ma ha portato l’artista a raffrontarsi con sè stessa secondo il principio ideale del "redeunti in te ipsum trascendi temetipsum", principio che si ritrova in maniera "originaria", o ancor meglio "primordiale" in ogni uomo ed in ogni pensiero che scaturisca dall’essere umano stesso. Sebbene infatti predomini nella sua esecuzione ridotta dall’essenziale una certa intransigenza concettuale-figurativa, questa scelta non ha fatto perdere all’artista la propria innata e talentuosa sensualità espressiva. Le figure segnate con tratti semplici e spontanei, che richiamano consapevolmente la naturalezza del bambino che si avvicina all’arte pittorica, si distaccano nella continua modi-ficazione del proprio archetipo da ogni tipo di materialità. |
Einzelne Bildräume konstituieren sich jenseits von Gut und Böse aus wolkigen Gebilden mit schwebenden, schwerelosen, sanften Figuren. Sie erinnern an Paradiesgärtlein, wo das Leben die Wahrheit bedeutet und nicht in sündhaft verführerische Gratwanderungen abgleitet. Zwar scheinen auch hier manch singuläre Figuren z.T. von Unruhe erfasst, doch nichts führt am Eindruck eines Engelstumults im Zeichen unstillbarer Liebe vorbei. Zu ihnen gesellen sich kleine Menschlein, deren Kronen und Nimbusse sie als Träger des status nascendi hervorheben. Geflügelte und irdische Siegesboten, die sich in der Transparenz von Rot, Gelb, Blau umtriebig machen, stellen die Verbindung von irdischen nach kosmischen Sphären her. Nicht erleuchtet, aber geblendet vom Weiß der höchsten He(i)lligkeit taumeln sie an Orten und in Zeiten himmlischer Seligkeit. Nicht wenige unter den gebärdenreichen Wesen scheinen sich in das Getriebe des Weltenlaufs gemengt zu haben. | Beyond any convention some paintings consist of cloudy shapes with soft figures gliding along weightlessly. They remind us of paradise, where life means truth and does not deteriorate into sinful and seductive tightrope walking. Although some of the figures seem to be restless, nothing blurs the impression of a host of angels motivated by insatiable love. They are joined by small humans, whose crowns and halos depict them as champions of the status nascendi. Winged and mortal heralds who busy themselves in the transparent colours of red, yellow, and blue symbolize the connection between worldly and cosmic spheres. They get caught in the whirlwind of heaven’s bliss, not enlightened but dazzled by the white of heavenly bliss. Quite a number of these gesticulating beings seem to have entered the course of the world. | Su questa linea i singoli ambiti pittorici si strutturano non prescindendo da figure espressione del Bene e del Male, rappresentate da immagini che si librano leggere, lievi, quasi sospese nell’immaterialità del cielo e delle nubi appena abbozzate. Immagini che ricordano i giardini del Paradiso, dove la Vita significa Verità e non porta a camminare sul limen degli abissi del Peccato. Ciò non significa che non compaiano anche in queste opere figure capaci di esprimere in modo pieno ed originale l’inquietudine presente nell’uomo. Semplicemente si vogliono anche imprimere i tumulti dell’Angelo che vive nel segno di un inappagabile ed insaziabile Amore. In questo suo modo di concepire la sua arte emergono nel loro più ampio valore surreale piccoli uomini, cinti di corone e raffigurati con aureole quasi fossero i portatori dell’originario status vivendi. Questi messaggeri terrestri e celesti, che vengono resi nella trasparenza del rosso, del giallo e del blu, costituiscono quindi il naturale collegamento tra la sfera cosmica e quella terrena. Non riluce, ma abbaglia attraverso il bianco della luminosità e dell’alta spiritualità e vacilla nei luoghi e nei tempi che sono della beatitudine celeste. Non pochi appaiono essersi confusi nel meccanismo perverso del mutare del mondo all’interno della ricca mimica materiale delle cose. |
So öffnen sich im irdischen Abglanz des Himmels Räume als "Schauplätze des Innern", die sich bei genauerem Hinschauen als Bühne für den Totentanz entlarven. Kein friedliches Nebeneinander nach dem Sturz der sündigen Engel; Eros und Macht, Gewalt und Verletzung, Laster und Revolten, die die Szenen eines Weltgerichts dramatisieren. Den Widerstand leistet die Malerin durch harte graphische Spuren in der Farbe des Schmerzes und der Liebe. Der sensible, aber wild entschlossene Artikulations-duktus spiegelt hier nicht nur das künstlerische Tempera-ment, sondern wird auch Ausdruck des Kampfes und der Lebensfreude, Ausdruck eines persönlichen Bekenntnisses. Der energetische Niederschlag von Strichen erweist sich als Akt der Leidenschaft, als imaginative Grenzgängerei zwischen Sterben und Erwachen, als Sehnsucht nach Transformation von Mensch und Natur. Ana MAS verschlüsselt nichts in ihren Aussagen, geht intuitiv mit den Erfahrungen der eigenen Identität um und bringt sie zu einem existentiellen Schnittpunkt: Pri-mordialität , die Autorisation zur vor-figürlichen Malerei. | Thus in the worldly reflection of heaven rooms are opened as "scenes of the interior", which at close inspection are unveiled as a stage for the dance of death. There is no peaceful side by side after the fall of the sinful angels, eros and power, force and injury, vice and revolutions dramatizing the scenes of a last judgement. The painter’s resistance is shown by harsh graphic scars in the colours of pain and love. The sensitive yet at the same time decisive way of articulating does not only mirror the artistic temperament but is transposed into an expression of fight and joy of living, a very personal way of expressing oneself. The enrgetical flow of lines proves an act of passion, an imaginative between dying and awakening, as a longing for transformation of man and nature. MAS does not encrypt anything in her messages, she handles the experience of her own identity intuitively, thereby arriving at an existential point: "Pri-mordialität", the authorization to pre-figured painting. | Cosí invece tutti si possono aprire al riflesso terreno dello spazio celeste quali "Spettatori dell’Interiorità", spettatori che si cimentano con quel più giusto scenario che è rappresentato dal palcoscenico della danza dei morti. Nessuna pacifica coesistenza è più possibile dopo la caduta dell’Angelo peccatore; Eros e Forza, Potenza e Violenza, Vizio e Rivolta, è ciò che rende drammatiche le scene che caratterizzano il Giudizio universale. La pittrice oppone resistenza con l’utilizzo di tratti grafici duri, nel colore del Dolore e dell’Amore. La sapiente conduzione articolare, sensibile, ma chiusa in modo selvaggio, fa qui trasparire non solo il temperamento artistico, ma anche l’espressione del conflitto interiore e dell’amore per la vita, l’espressione di una personale confessione. L’energica ricaduta del tratto si appalesa quale atto di passione, quale immaginario punto di frontiera tra la Morte e la Crescita, quale profondo sentire dell’Uomo e della Natura dopo la propria trasformazione. Ana MAS non si trincera mai dietro proprie, preconfezionate convinzioni formali, agisce in modo intuitivo con l’esperienza della propria identità e porta in sè un punto di intersezione esistenziale: la Pri-mordialità, l’Autorizzazione cioè ad essere pittrice dipingendo in modo pre-figurativo. |